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Parma

COLORI NELLA STORIA: CORINTHIAS

 Corinthias

di Pietro S.

Agli inizi del ventesimo secolo alla luce dei lampioni di una via non a caso chiamata Rua dos Imigrantes, un gruppo di operai del quartiere popolare di San Francisco a San Paolo del Brasile decise di fondare un club di calcio che potesse raccogliere atleti appartenenti alle classi popolari della città; in quell'epoca infatti le società calcistiche preesistenti erano composte da giocatori appartenenti alle classi più alte e nobili della popolazione spesso discendenti da immigrati inglesi.

 

Ci fu un'iniziale indecisione su come chiamare la squadra, dapprima fu scelto un nome che potesse rendere omaggio a due glorie sportive brasiliane ma alla fine la scelta cadde su Corinthias in onore di una squadra britannica che giocava spesso per esibizione e che in quel periodo vinse tutte sei le partite che disputò in terra brasiliana.

 

Furono adottate le maglie color beige della squadra inglese con colletto, polsini, calzoncini e calzettoni neri; con l'andar del tempo e dopo tanti lavaggi le divise scolorirono e divennero bianche e causa le ristrettezze economiche che non permettevano l'acquisto di altre mute, i colori ufficiali del Corinthias divennero bianco e nero. L'unica variazione che diede origine a divise usate ancora oggi, si ebbe negli anni cinquanta dove si iniziò ad usare specialmente nelle sfide contro San Paolo e Santos, una maglia nera con sottili righe bianche che specie in epoca recente sono diventate oro.

 

Si può affermare che queste due divise si stanno ora alternando come prima e seconda maglia; merita invece una speciale menzione la terza maglia della stagione 2011-2012 tutta granata in omaggio al grande Torino, squadra con cui il Corinthias disputò alcune amichevoli nei primi anni del secondo dopoguerra e in cui onore quattro giorni dopo la tragedia di Superga il club paulista indossò la divisa con il tricolore sul petto. La maglia celebrativa è davvero una rarità poiché porta sul colletto posteriore l'anno dello schianto aereo e lateralmente una serigrafia di San Giorgio che sconfigge il drago, santo patrono del club tanto che i calciatori vengono soprannominati “Guerrieros de Sao Jorge”.

 

Il club ha vinto ventisei campionati dello stato di San Paolo, competizione che racchiude le squadre brasiliane più forti e dall'inizio degli anni settanta cinque volte il campionato brasiliano che nei vari decenni ad oggi, ha cambiato più volte formula specialmente nella selezione delle squadre partecipanti; è significativo ricordare che dopo la retrocessione nella serie B brasiliana nel 2008, il Corinthias è risorto vincendo consecutivamente negli anni successivi il campionato paulista, quello brasiliano, la Coppa Libertadores per la prima volta, che altro non è che la Champions League sudamericana, ed è attualmente la squadra campione del mondo avendo sconfitto in finale a dicembre il Chelsea.

 

Alcuni episodi che evidenziano il carattere popolare e appassionato di giocatori e tifosi del club sono entrati nella storia: nel 1976 ci fu a Rio de Janeiro la cosiddetta invasione corinthiana, quando settantamila tifosi della squadra si mossero dallo stato di San Paolo per assistere al Maracanà alla semifinale del campionato brasiliano contro la Fluminense; pochi anni dopo invece si assistette alla democrazia corinthiana, poichè dal 1982 al 1984 la squadra fu gestita direttamente dai giocatori con a capo Socrates e Casagrande, che entrarono in tutte le decisioni sia tecniche che manageriali. La più sentita rivalità con altre società è quella con il Palmeiras, società che fu fondata negli anni dieci del secolo scorso da alcuni giocatori di origine italiana fuoriusciti dal Corinthias che mai ha perdonato ai rivali questa scissione.

 

Attualmente è in fase di costruzione il nuovo stadio della squadra che dovrà essere pronto per i mondiali del 2014 dove verranno disputate svariate partite tra cui quella inaugurale e sarà capace di più di sessantacinquemila posti; è dal 2006 che si lavora al progetto con raccolte fondi anche tra i tifosi ma sembra determinante l'appoggio del governo e soprattutto l'arrivo di uno sponsor a cui intitolare inizialmente l'impianto.

 

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